Parco storico

VILLA SERRA

La Storia

Dal 1800 al dopoguerra

Il territorio dove sorge il parco si chiamava anticamente “Cà dè Galli” o “Sul Piano”. In questa località già all’inizio del settecento esistevano proprietà patrizie con case e “ville” che verso la metà del secolo passarono ai signori Pinelli.
Una lapide, posta all’ingresso del palazzo Pinelli, ricorda che Agostino Pinelli nel 1811 decise di ristrutturare il palazzo.
Successivamente queste proprietà furono interamente acquistate dai marchesi Serra e nel 1850 il marchese Orso decise di trasformarle in un grandioso complesso alla moda.
La volontà di Orso Serra trovò nel marchese Carlo Cusani, attivo imprenditore industriale, pittore ed architetto dilettante, di origine milanese, ma genovese di elezione, l’ingegno adatto alla realizzazione. l lavori di costruzione iniziarono al ritorno da un viaggio a Londra nel 1851 del Cusani e del marchese Orso Serra, e si protrassero per circa dieci anni. Il parco venne quindi costruito mutando radicalmente l’uso del territorio agricolo, con un atteggiamento molto simile a quello dei proprietari terrieri inglesi che, già un secolo prima, variarono la conduzione agricola delle loro tenute per costruire i primi grandi giardini paesistici.


Al complesso settecentesco, opportunamente rivisitato in chiave neogotica, vennero addossate la villa in stile tudor, e la torre medievale molto simile a quella progettata da Michele Canzio nel parco Durazzo Pallavicini di Pegli.
Forse nel tentativo di rendere nota la sua straordinaria opera, Orso Serra consentì al pubblico di visitare il suo maestoso parco; risulta infatti che già dal 1863 vi ci si potesse accedere muniti di un apposito permesso.
Morto il marchese Orso, nel 1882 il parco passò, insieme a tutte le proprietà, al marchese Vincenzo e in seguito alla figlia Caterina che morì nubile nel 1938 lasciando con atto testamentario, la proprietà alla Curia Genovese che la consegnò all’Opera Pia Lascito Mantero Sciallero Piccardo.

Il parco all’inglese, realizzato alla metà dell’ottocento, si estende per nove ettari sul fondovalle pianeggiante del Rio Comago. Percorsi a serpentina, assi visivi e coni prospettici accompagnano il visitatore tra boschetti ed ampie pelouse erbose alla scoperta di laghi, ruscelli, cascate ed un prezioso impianto di specie arboree esotiche.

Dal dopoguerra alla ristrutturazione

Durante l’ultima guerra la villa e il parco furono presidio di un comando militare tedesco. Vennero abbattuti individui arborei di pregio, tra cui alcune sequoie e scavate trincee in più punti del parco. Ai danni provocati dall’uomo si aggiunse il degrado naturale del parco, abbandonato a se stesso, il lago privato dell’acqua; la Villa venne spogliata dei suoi arredi ed utilizzata come deposito, mentre le abitazioni dei manenti affittate.


Inoltre nel 1970, durante l’alluvione che colpì tutto il genovesato, il Rio Comago, raggiunta una piena eccezionale, travolse il lago grande lacerando parte della copertura del rivo, che scorreva sotto la penisola, distruggendo la portineria.
Nel 1982 il complesso viene acquistato dai Comuni di Genova, Sant’Olcese e Serra Riccò, con esclusione della Cappelletta tuttora officiata, che costituiscono, per la gestione della proprietà, il Consorzio Villa Serra. Nel 1992, in occasione delle Celebrazioni Colombiane, tenutesi a Genova nel cinquecentenario della scoperta dell’America, il parco è stato riaperto al pubblico dopo un restauro che lo ha riportato alle sue linee originarie. Dal 1995 al 2004, gli interventi sono proseguiti con il restauro dell’edificio padronale e di uno degli edifici di servizio attigui caratterizzato da un corpo a torre, in cui erano poste le stalle all’epoca in cui la proprietà era della famiglia Pinelli.

La Villa

La Villa e la Torre

ARCHITETTURA

Il complesso architettonico, sapientemente affacciato sul parco, è composto dalla settecentesca Villa Pinelli e dalle sue dipendenze alla quale, nel 1850 il marchese Orso Serra ha affiancato il cottage in stile tudor. Il progetto della palazzina è tratto da un famoso manuale londinese ottocentesco; il piano terra è caratterizzato da una elegante boiserie e da un ricco cassettonato in rovere della Slavonia.

La facciata tricuspidata spicca per i trafori delle finestre e dei bowindow. Accanto alla palazzina si erge la torre merlata affiancata agli antichi locali delle masserie e delle stalle.

La Villa, rivisitata in chiave neogotica, è fulcro di tutta la composizione scenografica del Parco.

Un luogo tutto da scoprire, il ninfeo della Villa Pinelli, la Villa in stile Tudor, il gazebo panoramico, la Piazzetta, il gazebo del lago grande e molto altro ancora…

Galleria fotografica

Il Parco

Parco all’inglese

PARCO STORICO

Il parco all’inglese, realizzato alla metà dell’ottocento, si estende per nove ettari sul fondovalle pianeggiante del Rio Comago. Percorsi a serpentina, assi visivi e coni prospettici accompagnano il visitatore tra boschetti ed ampie pelouse erbose alla scoperta di laghi, ruscelli, cascate ed un prezioso impianto di specie arboree esotiche.

A. Palazzina Serra in stile Tudor

B. Palazzo settecentesco Pinelli-Serra

C. Torre Neogotica

D. Palazzata delle ex-scuderie

E. Cappelletta Neogotica

F. Rustici del parco

G. Ex-serra

H. Gazebo del lago

1. Palazzina Serra in stile Tudor

2. Palazzo settecentesco Pinelli-Serra

3. Torre Neogotica

4. Palazzata delle ex-scuderie

5. Cappelletta Neogotica

NOTE SULLA VEGETAZIONE

Il parco è caratterizzato da specie ve­getali sempreverdi che spiccano con austerità nella valle carat­terizzata da coltivazioni e da boschetti a foglia caduca.

La scelta del sempreverde consente di modellare uno spazio in­variante durante il mutare delle stagioni e quindi di organizzare scenografie predeterminate e durature.

A questo scopo il Cusani inserì nel parco abeti rossi, tassi, cipres­si, sequoie, pini, cedri e agrifogli.

Le specie a foglia caduca furono inserite per ”movimentare” le scene con colpi di colore mutevole durante il variare delle stagioni per aumentare la luce durante l’inverno e per intensificare la sen­sazione di frescura durante la stagione estiva.

Rispondendo al desiderio di esotismo, tipico dell’ottocento, nel parco furono inserite, in punti scenograficamente significativi, spe­cie rare ed esotiche quali le SEQUOIE, i LIRIODENDRI, i TAXODIUM, le MAGNOLIE, i CEDRI e le SOFORE.

Passeggiando intorno al lago grande si trova il gruppo dei FAGGI ROSSI (di recente reimpianto), sistemati in modo da costituire il fondale scenografico alla visuale lago palazzina, la SEQUOIA che si staglia come una monumentale colonna verde scuro contro le acque del lago e il ver­de del vasto prato, il gruppo degli ABETI ROSSI che incorniciano l’attacco tra penisola e terra ferma.

Lungo il viale d’accesso che porta alla villa, vi sono esemplari secolari di PLATANO e di TASSO e di fronte alla villa un grande QUERCUS ILEX.

Superata la torre, al termine del ruscello a serpentina, potete ammirare uno splen­dido esemplare di SEQUOIA biforcato che ha plasmato le sue gigantesche radici lungo gli argini creando un’affascinante scul­tura naturale, più avanti significativi esemplari di TASS0, LIRIO­DENDRO TULIPIFERA l’albero che in primavera produce fiori simili a tulipani, LIQUIDAMBAR STYRACIFLUA, CE­DRUS DEODARA.

Tra le anse del ruscello vegetano alcuni esemplari di TAXODIUM DISTICUM conifera a foglia caduca originaria degli ambienti pa­ludosi del Sud America che ha la particolarità di sviluppare radici aeree dette pneumatofori, che emergono dal terreno umido con­sentendogli un adeguato rifornimento di ossigeno.
Nella zona Nord Ovest del parco ammirate esemplari di QUER­CUS CERRIS, in prossimità del lago superiore un bell’esemplare di PINUS PINEA.

Nella radura pianeggiante che si sviluppa tra i rustici e il rio Co­mago gli splendidi portamenti dei TIGLI, delle SOFO­RE, dei CARPINI e degli ACERI che contrastano piacevolmente per forma, fogliame e colore.

Nel parco è stata recentemente allestita, nel rispetto dell’impianto paesistico originario, una collezione di ortensie (Hydrangee), unica in Italia, con oltre 1300 piante ed oltre 170 varietà, sia storiche che cultivar. Le fioriture iniziano a fine maggio e proseguono sino a settembre.

QUANDO VISITARLO

Grazie alle sue bellezze compositive questo parco è affascinante in ogni periodo dell’anno.
In particolare non mancate di visitarlo in primavera ed in autun­no quando le combinazioni coloristiche delle chiome lo trasfor­mano in un variopinto quadro pittoresco, ed in estate per le fioriture della collezione di ortensie.

IL REGOLAMENTO

 

Divieto di accesso aree recintate

Divieto di picnic sui prati

Vietato il gioco con la palla

Divieto di pesca

Divieto di disturbo e danno alla fauna

Divieto di raccolta funghi, fiori e piante

Divieto di balneazione

Divieto di gettare oggetti nell'acqua

Vietato entrare con veicoli non autorizzati

Vietato le manifestazioni non autorizzate

Divieto di vendita prodotti e raccolta fondi non autorizzati

Vietato l'ingresso ai cani senza guinzaglio

Galleria fotografica